sabato 9 settembre 2017

IDEE SUL PICK AND ROLL

Il pick and roll è la collaborazione a 2 più utilizzata a livello europeo ed americano ma sicuramente se si analizza il modo in cui queste squadre la utilizzano si può notare che il p'n'r è una collaborazione a 5 dove in base alla posizione dei compagni ed alle loro abilità si può prendere e maniere un vantaggio. Perchè il p'n'r è cosi utilizzato ??
Perchè è una collaborazione con alta efficienza ed efficacia perchè il difensore del lungo normalmente è lento di piedi e quindi è più facile da attaccare se si prende un vantaggico iniziale. 

Quali sono i principali dettagli su cui lavorare in palestra ?

BLOCCATO 

Come prendere il blocco: 

  • Utilizzo del palleggio: Il bloccato utilizza il palleggio protetto ( piedi paralleli dalla linea laterale in direzione del blocco, la mano interna difende il pallone, la mano esterna allontana la palla dal difensore con la mano che spinge la palla indietro dall'avanti al dietro, testa alta che guarda tutto il campo con focus sugli angoli) per portare il proprio difensore sulla linea del blocco per far sì che il difensore possa fare solo scelte definite. Questo tipo di palleggio è utile perché permette di ridurre lo spazio tra palleggiatore e difensore stando protetti ed in più obbliga al difensore di difendere con l'avrambraccio e quindi il difensore sarà meno aggressivo e fuori equilibrio. 
  • Utilizzo dei cambi di velocità: i cambi di velocità come le finte di palleggio sono utili per prendere un vantaggio iniziare in qualsiasi situazione di blocco sulla palla. Il cambio di velocità deve essere effettuato spalla a spalla dal bloccante. Il cambio di velocità può essere piano-forte nel caso in cui il difensore compia una difesa di contenimento oppure veloce-lento-veloce nel caso in cui il difensore faccia uno show o un raddoppio per riuscire a prendere il tempo al difensore del bloccante e fare o una penetrazione tra i due difensori oppure un passaggio ad una sponda. 
  • Scelta del passaggio e visione di tutto il perimetro 

BLOCCANTE 
  • Il bloccante deve bloccare la gamba del difensore del bloccato ( un'immagine potrebbe essere quella di bloccargli la "tasca dei pantaloncini") con un angolo che deve essere sotto la linea della palla e deve essere sempre diagonale per permettere di adeguarlo in base allo spazio e al tempo. 
  • Cambi di velocità e giri dorsali e frontali: capacità di creare separazione dal proprio difensore con i cambi di velocità per condizionare la difesa. I giri dorsali e frontali servono per prendere o mantenere il vantaggio creato. Durante una situazione di pick and roll il lungo nei primi passi di roll deve scattare puntando il canestro e solo negli ultimi passi deve girare la testa sul lato del pallone e compiere dei giri dorsali o frontali per sigillare gli aiuti o per prendere posizione. 
  • Timing: due dettagli da prendere in considerazione sono il tempo del lungo e i secondi necessari. Il tempo del lungo perchè normalmente sono lenti e quindi il bloccato deve prendere tempo per riuscire a prendere il blocco. Il tempo dell'azione perchè mediamente  si ha bisogno di 6 secondi per giocare pick and roll a 5 creando vantaggi. 
Analizziamo i vari attacchi in base alle scelte difensive: 
  • Scelta difensiva: insegue il difensore del bloccato e contiene il difensore del bloccante. Il bloccante tiene il blocco per creare vantaggio al bloccato che ah 2 palleggio per coinvolgere chi fa contenimento per poi attaccarlo in arresto e tiro. Il bloccante fa un giro dorsale per evitare che il difensore del bloccato non insegui. Il roll del bloccante é a banana per arrivare al limite dell area per allungare distanza palla-roll.  Il tipo di passaggio da utilizzare è schiacciato. Il giocatore più vicino al bloccato si deve alzare allargandosi passando da guardia in ala.
  • Scelta difensiva: aiuto e recupero. Il bloccante non deve tenere il blocco ma deve buttarsi in area il più velocemente possibile per poi trovare il difensore più vicino per sigillarlo. Con sigillarlo si intendere prendere posizione in area per creare un vantaggio o per se o per un altro compagno. Il passaggio al lungo sul pick and roll non sarà quasi mai diretto ma bisognerà passare la palla a un passaggio di distanza per migliorare la linea di passaggio.
  • Scelta difensiva: difensore bloccato passato sotto il difensore del bloccante contiene o fa mezzo passo di show. La prima scelta da fare è quella del bloccante che deve tenere il blocco per esaspera la corsa del difensore per poi ribloccare per ricreare un secondo pick and roll.
  • Scelta difensore: nega blocco o manda sul fondo: il bloccato cerca il contatto con il difensore del lungo invece il bloccante taglia verso i tre punti per poi andare dietro il canestro nello stesso lato della palla oppure collaborando a tre il lungo riblocca sul lato debole.
  • Scelta difensiva: cambio difensivo. L'idea principale è quella di punire i miss match. Il bloccante non deve tenere il blocco ma con un giro dorsale deve rollare subito. Per punire il cambio la palla deve essere data in ala con il lungo che sigilla la gamba del suo difensore per prendere vantaggio internamente. Se voglio utilizzare un miss match piccolo/lungo o lo attacco sul cambio di mano oppure passaggio in ala e ripassaggio al piccolo e gioco 1c.1
Questa analisi del pick and roll vuole creare spunti di pensiero e non dare delle regole precise perchè come è stato descritto inizialmente il p'n'r deve essere interpretato come una collaborazione a 5 giocatori dove ogni giocatore è inserito in una posizione definita in base alle proprie caratteristiche per poter esprimere al meglio le sue caratteristiche. 

"Allenare con ripetizioni e non con le parole - Marco Crespi"


martedì 18 luglio 2017

CHIACCHIERATA SUL TIRO

Questo articolo è una raccolta sparsa e casuale di considerazioni  personali, chiacchierate con altri allenatori e clinic riguardanti il tiro. Ovviamente alcune cose saranno banali e altre sicuramente le avrete già sentite ma tutte queste informazioni sono utili nell'insegnamento del tiro.

Partiamo del presupposto che il fondamentale del tiro è quello più difficile da insegnare e che un giocatore con un buon tiro dalla media è un giocatore molto pericoloso rispetto a uno che ha cattive percentuali ( visto che sarebbe limitato). In più un giocatore con un buon tiro avrà più scelte offensive e una facilità maggiore nel giocare con palla e senza palla.

Un aspetto alla base del tiro è l'equilibrio perchè il gioco si svolge ad alta velocità ( gli aspetti da osservare sono : correre in direzioni diverse e arrestarsi in equilibrio, ricezione, posizione dei piedi e egual spinta, peso del corpo e struttura corporea). La struttura corporea è da osservare perchè aver diverse corpurature vuol dire aver un diverso equilibrio e quindi una diversa posizione e ampiezza piedi. Nelle categorie under 13-14 bisogna stare attenti ai piedi (stare attenti che i piedi non siano troppo stretti) , e gambe piegate per far si che si creino automatismi corretti sia nella posizione sia nella spinta. Inoltre in queste categorie c'è il problema della difficoltà a causa del pallone che cambia di misura di affrontare situazioni analitiche ma bisogna comunque dare attenzione alla presa e al braccio di tiro ma la cosa che posso pretendere sarà la posizione dei piedi perche è svincolata dal peso della palla. La forza è un altro aspetto importante perchè il tiro è un gesto di precisione e si effettua invece come un gesto di forza non sarà mai preciso. Infatti se il giocatore imprime troppa forza si possono osservare rotazioni del busto che nulla hanno a che fare con la precisione, oppure alla fine del gesto si utilizza la spalla che va in avanti per imprimere più forza, la velocità di distensione del braccio è diversa in base alla posizione ma la velocità eccessiva va contro la precisione. La forza del tiro è data dalla gambe e in minima parte dal braccio di tiro. A 13-14 anni bisogna dara attenzione alla forza che viene dalla spinta delle gambe e alla velocità di spinta delle gambe unite entrambe dalla coordinazione delle varie spinte. La direzione del tiro è data dal braccio, gomito e polso devono essere allineate al canestro ( se non sono allineate è perchè ci sarà una rigidità nella scapolo omerale o nei pettorali, oppure se il gomito si sposta durante la salita, oppure avere il gomito troppo attaccato al corpo) e poi si devono distendere dalle caviglie fino a gomito e polso. Il polso e le dita devono dara la rotazione alla palla perchè un corpo che ruota mantiene la sua traiettoria e inoltre mantiene la parabola. La parabola deve essere di 45 rispetto al canestro. Non bisogna uniformare la tecnica di tiro ma i piedi le gambe le braccia e il polso si. Non bisogna dara molta attenzione al palmo della mano a contatto con il pallone perchè bisogna sentire la palla e all'ultimo momento la palla esce dalle dita. La mano non di tiro deve avere una posizione non di impedimento al tiro, e deve tenere solo la palla in mano per poi togliersi all'ultimo. Nei senior bisogna avere una meccanica di tiro uguale e non bisogna essere un allenamento analitico ma globale lavorando su una quantità di tiri ma tutti devono essere fatti nello stesso modo.
Per i ragazzi tirare tanto e male si peggiora invece tirare bene e tanto si migliora. Il giocatore che tira da dietro in avanti è sbagliato ma si tira dal basso all'alto. Per la ricezione se vado verso la palla faccio arresto a due tempi se invece taglio in allontamento o mi preparo per uno scarico arresto a un tempo. Dal punto di vista metodologico non bisogna bombardare di correzioni ma bisogna dare la correzione maggiore su cui stiamo lavorando. Per capire la distanza per fare allenare un ragazzo bisogna fargli compiere delle ripetizioni di tiri cambiando di un passo la distanza dopo ogni tiro e solo quando la tecnica cambia sarà quella la distanza dove non si deve allenare ma sarà quella prima perche sarà quella allenante. Sapersi allenare da soli e bisogna allenarsi sulle cose dove si ha una tecnica già consolidata e non dove si cambia la tecnica. Si migliora anche in base al successo che si ottiene ( canestro e rinforzo positivo perche senò gli aspetti mentali ci condizionano nel tiro).
Spero che vi sia servita questa raccolta di pensieri e considerazioni riguardanti il tiro se vuoi ancora altri contenuti puoi legger l'articolo "ELOGIO AL TIRATORE" (http://allenatorevincente.blogspot.it/2017/01/elogio-al-tiratore.html). In seguito verrà prodotta una progressione che si può utilizzare trasversalmente cambiando gli obbiettivi dall'under 13 fino ai senior. 
"Io capisco sempre cosa sta succedendo in campo in quel momento. Vedo cosa succede ed agisco di conseguenza" Larry Bird

martedì 11 luglio 2017

PROGRESSIONE DIDATTICA: ESERCIZI 1C1 SPALLE A CANESTRO

Il tema che tratteremo oggi è una progressione didattica nell' 1c1 spalle a canestro prendendo in considerazione la parte tecnica che era già stata sviscerata nell'ultimo post (puoi rileggerlo questo link http://allenatorevincente.blogspot.it/2017/06/giochiamo-con-gli-interni.html). Come sempre la progressione è solo uno spunto e deve essere rimodellato da ogni allenatore. La tipologia di 1c1 che prenderemo in considerazione è di tipo dinamico e avverà vicino e lontano dalla palla. Il giocatore che prenderemo in considerazione è 5.
























Nel primo diagramma dove 5 prenderà posizione dal lato del pallone andando verso la palla e mettendo il proprio corpo tra la palla e il difensore per guadagnare una posizione di vantaggio. La scelta che analizzeremo è quella del difensore che decide di andare 45° sopra spingendo l’attaccante verso il fondo. 
Analizziamo le possibili soluzioni e dettagli che il nostro giocatore dovrà saper fare e riconoscere.






Primo esercizio: obiettivo utilizzo dei piedi e posizione del corpo con soluzioni. 8 intorno i cinesini quando finisce l’attaccante va verso il pallone e gira intorno all'ostacolo con i piedi verso il centro, riceve la palla dal passatore con la mano più lontana dal difensore e la tiene alta di fianco l’orecchio. L’attaccante ripassa la palla al passatore rigira l’ostacolo andando verso il fondo e fa una soluzione a canestro. L’obiettivo è quello di utilizzare dei piccoli passi stando piegati per riuscire a non perdere mai l’equilibrio così da essere sempre stabili.


Variante: l’ostacolo è un assistente che cerca si tornare davanti all'attaccante per anticipare il passaggio. L'attaccante allora dovrà mantenere il vantaggio utilizzando i piedi e il corpo per creare una linea di passaggio pulita.








Secondo esercizio: l'obiettivo è quello di dare all'attaccante delle soluzioni nelle conclusioni.
1c0 l’attaccante parte da sotto il canestro va verso la palla fa arresto esterno-interno riceve e va a concludere verso il canestro utilizzando il piede perno corretto (in questo caso il difensore è ancora sul lato interno e mi manda verso il fondo). 2° soluzione: l attaccante va verso la palla fa arresto ad aprire e tiro in elevazione (questa soluzione avviene quando il difensore è lento rispetto all’attaccante e quindi ho spazio per prendere un tiro e utilizzo l’arresto esterno interno per guadagnare spazio). 3° soluzione: riceve sul piede perno interno fa finta di attaccare il fondo fa un giro dorsale e semigancio centrale (in questo caso il difensore passa da 45°verso il fondo a una posizione piatta tra palla e canestro quando l’attaccante prendere il pallone).

Variante: utilizzo dell’assistente o compagno per dare delle scelte all’attaccante in base alla posizione del difensore






Terzo esercizio: 1c1 agonistico partenza dalla scelta del lato di 1. Con il difensore che deve difendere 45° gradi mandando verso il fondo. Si può ricreare la scelta di una presa di posizione o di un tiro diretto dando la scelta al difensore di toccare la tacca grossa opposta e recuperare oppure andare diretti a difendere.





Quarto esercizio: analizziamo il caso in cui il difensore passa da 45°sopra ad anticipo totale standogli davanti. In questo caso l'attaccante deve fare un giro frontale/dorsale per guadagnare spazio verso il canestro e sigillare il difensore dietro di lui guadagnando lo spazio al centro del campo. In questo caso il passaggio sarà lob o con l'utilizzo del passaggio di sponda del compagno in punta.







Quinto esercizio: se non c'è un passaggio o una presa di vantaggio da parte di 5 sul primo lato vediamo il caso di una soluzione quando la palla si sposta e cambia il lato (2°diagramma). Diversi tipi di soluzioni:
1) L'attaccante va verso la palla va sopra lo smile riceve e fa arresto e tiro
2) L'attaccante va verso la palla riceve sopra lo smile il difensore viene incontro e allora l'attaccante farà arresto passo e tiro. L'attaccante può anche ricevere facendo un arresto interno-esterno una finta un giro dorsale e appoggio al tabellone.










3) L'attaccante va verso la palla il difensore anticipa forte e allora l'attaccante fa un giro dorsale e prende posizione verso il fondo.









Inizialmente faremo situazioni a secco di 1c0 poi ci sarà un difensore o un allenatore che da la
scelta ed infine si giocherà 1c1.

Abbiamo analizzato queste due tipologie di 1c1 spalle a canestro con il difensore che da una netta lettura cioè manda sul fondo a 45° oppure se è in difficoltà va davanti anticipando totalmente. Questa situazione non è l'unica e ci sono molte altre situazioni che si potrebbero analizzare ma è stata scelta questo tipo di lettura da parte della difesa perchè è una di quelle più utilizzata nelle categorie giovanili.

“L’unica persona che sa se hai vinto o perso sei tu sotto la doccia. Se hai dato tutto hai vinto, se non hai dato tutto hai perso. Il tabellone è un’altra cosa.”
John Wooden


domenica 18 giugno 2017

GIOCHIAMO CON GLI INTERNI

Il primo aspetto da considerare soprattutto quando si ha a che fare con giocatori giovani è quello mentale. Normalmente si ha a che fare con giocatori che dal punto di vista coordinativo e motorio sono poco sviluppati, questo perchè magari sono cresciuti rapidamente e non hanno ancora a pieno coscienza dei propri mezzi fisici, quindi bisogna lavorare sulla loro autostima e la loro capacità di gestire l'equilibrio sia da un punto di visto statico che da un punto di vista dinamico. 
La gestione dell'equilibrio da parte di un giocatore interno è fondamentale: bisogna insegnarli a tenere una buona posizione di base con gambe piegate e base larga con il peso nè sui talloni nè sulle punte. Per gestire al meglio l'equilibrio bisogna insegnare l'utilizzo del piede perno e dei giri sia dorsali che . I dettagli che dobbiamo analizzare sono:
  • Posizione fondamentale: base larga anche più larga delle spalle, mano esterna o interna per chiamare la palla, sedere in fuori per creare separazione con il difensore e schiena leggermente flessa in avanti. 
  • Giri frontali e dorsale: peso del corpo sull'avampiede del piede perno, baricentro basso, spinta in avanti con l'altro piede così da tenere il piede perno fermo oppure nel caso del giro dorsale la spinta verso dietro ruotando sul piede perno. 
  • Arresti: arresti a due tempi interno-esterno ed esterno interno in base alle situazioni. L'arresto interno-esterno ti consente di assorbire meglio il contatto e fare un tiro di potenza invece l'arresto esterno-interno ti permette di aprirti sul perno per fare conclusioni in allontanamento dal difensore.
Le principali competenze che deve avere un giocatori interno nell'1c1 sono :
  • Giocare senza palla con un passaggio d'anticipo
  • Giocare in area e non sulle tacche
  • Utilizzo delle braccia e del corpo
  • Avere sempre i piedi a terra per tagliare fuori il difensore ed essere sempre in equilibrio
  • Tiri frontali da dentro l'area con percentuali alte
  • Tiri liberi ad alte percentuali
Le competenze che deve avere un giocatore interno spalle a canestro per prendere un vantaggio nell'1c1 sono: 
  • Da statico: capacità di leggere la posizione del difensore e cercare di prendere posizione e vantaggio tramite l'utilizzo dei piedi e del corpo. Un esempio può essere: il difensore difende 45° mandando sul fondo, l'attaccante allora tramite l'utilizzo dei piedi deve sigillare il difensore mettendosi davanti e prendendo spazio verso il fondo chiamando la palla con la mano esterna. Un primo passo di collaborazione può essere definire che tipo di passaggio il compagno debba fare cioè se il difensore è lontano posso chiedere con la mano esterna un passaggio diretto invece se il difensore è a contatto si può preferire un passaggio schiacciato per prendere il tempo al difensore per staccare il contatto e ricevere la palla. 
  • Dinamico: capacità di leggere gli spazi in corsa e sigillare facendo i primi passi verso il ferro senza guardare la palla sia che sia in caso di roll sia in caso di flash e sono dopo metto gli occhi al pallone e ai possibili recuperi per guadagnare uno spazio interno vantaggioso. La capacità del giocatore interno deve essere quello di capire quando può prendere vantaggio e quando invece può creare un vantaggio per un altro suo compagno. 

L'ultimo aspetto che analizzeremo sono le conclusioni a canestro: il fondamentale più importante è l'utilizzo dei ganci. Il fondamentale del gancio e del jump hook sono simili cambia soltanto la spinta e la posizione della palla rispetto al corpo. Nel caso del gancio si staccherà su un piede e il movimento di tiro è piu laterale rispetto al corpo e invece nel jump hook si stacca con entrambi i piedi e la palla è tenuto di fianco all'orecchio e poi viene portata in alto verticale rispetto al corpo del tiratore. Il dettaglio fondamentale è la posizione del tiro rispetto alla spalla cioè il tiro in tutti i casi deve essere protetto dalla spalla interna così che è difficile da poter contestare. In questi due tipi di tiro il giocare deve essere sempre in equilibrio e la frustata deve essere in elevazione massima dell'arto con la mano che guarda il canestro. 

In conclusione il miglioramento del giocatore interno deve essere integrato in un contesto di squadra e di individualità e se ben inserito nelle collaborazioni di squadra è un valore aggiunto perchè i lunghi non servono solo per bloccare e prendere i rimbalzi ma sono molto efficaci vicini a canestro perchè possono creare vantaggi per se e per i propri compagni.


"Se io faccio spesso una cosa, miglioro a fare quella cosa ma se la comprendo la farò ancora meglio" Marco Sodini 

lunedì 1 maggio 2017

LA PALLACANESTRO INTEGRATA: LA BASE PER OGNI ALLENATORE

Traggo spunto da un articolo di Andrea Capobianco dal titolo: "Modello di allenamento integrato: la costruzione degli esercizi" per fare alcune considerazioni e per far chiarezza su cosa significa pallacanestro integrata perchè molto spesso noi allenatori ci riempiamo la bocca di una terminologia che non comprendiamo fino in fondo.
La prima considerazione che vorrei fare è sui postulati della pallacanestro: spazio e tempo, autonomia, collaborazione ed equilibrio.Questi postulati ci indirizzano verso un modello di formazione molto preciso cioè: un allenatore deve formare giocatori autonomi, capaci di affrontare e risolvere le situazioni di gioco per il bene della squadra (essere collaborativi) con l'ausilio dello strumento tecnico (i fondamentali). Il livello tecnico è diviso in due parti: la tecnica e la tattica. La tecnica è l'insieme dei fondamentali che i giocatori devono essere capaci di eseguire invece la tattica focalizza il livello della scelta dello strumento più adatto per il miglior vantaggio possibile, finalizzato al bene di tutta la squadra. I fondamentali della tattica sono: guardare, ascoltare, parlare, toccare perchè queste azioni aiutano il giocatore ad intraprendere le situazioni di gioco per scegliere tatticamente ciò che è giusto fare in autonomia per il bene della squadra.
Questa prima riflessione ci da due spunti importanti: il primo è che tipo di giocatore vogliamo quindi in ogni correzione sia in allenamento che in partita bisogna pensare al prodotto finale. Invece la seconda è che all'interno dei nostri allenamenti e del programma che facciamo ci deve essere un equilibrio sia tecnico che tattico perchè soltanto un miglioramento di entrambe le sfere porta ad aumentare costantemente le capacità dei nostri giocatori.
La seconda considerazione che vorrei fare è: pallacanestro come gioco di vantaggi.
Si definisce vantaggio il saper creare un sovrannumero in attacco oppure, in  difesa significa impedire che la squadra avversaria lo realizzi. Tutte queste parole si concretizzano in due concetti: per l'attacco prendere un tiro ad alte percentuali invece per la difesa significa recuperare palla o fare prendere all'attacco un tiro a basse percentuali. L'allenatore deve comprendere quando un tiro è preso ad alte percentuali o a basse percentuali e questo è definito dai postulati che abbiamo definito prima.
L’importanza del ruolo dell’allenatore è ben evidente e deve essere chiaro senza riempirsi la bocca di parole: dovrà essere capace di far migliorare ogni singolo giocatore secondo una precisa idea di basket, quindi, dovrà sapere se è meglio far fare una lettura, piuttosto che un’altra, in base ai limiti ed ai pregi del giocatore che sta sviluppando l’esercizio. Inoltre, dovrà capire quando è il momento di far fare più esercizi di lettura o esercizi “a secco”, in cui viene migliorato esclusivamente  l’aspetto tecnico del fondamentale.Tutto ciò rende certamente meno facile il compito dell’allenatore, ma sicuramente più coinvolgente, più affascinante e soprattutto più funzionale alla crescita dei giocatori e,quindi,delle squadre.

"Non è un tiro che entra od uno sbagliato che altera quanto fatto”. Andrea Capobianco

mercoledì 5 aprile 2017

ESERCIZI SULLE PARTENZE IN PALLEGGIO

Questo articolo del blog sarà molto tecnico e sarà composto da due mini progressioni didattiche che prenderanno in considerazione le partenze in palleggio ( prenderemo in considerazione la partenza omologa e incrociata e poi la partenza reverse) tema che avevamo trattato nello scorso articolo (http://allenatorevincente.blogspot.it/2017/03/pronti-partenze-via.html).

Gli esercizi che saranno mostrati sono molto utili per una categoria U12-U13-14 ovviamente sono solo uno spunto sul tema delle partenze poi ogni allenatore può utilizzare questi tipi di esercizi per raggiungere i propri obiettivi.

PROGRESSIONE: PARTENZA INCROCIATA/OMOLOGA
1°Esercizio: 1c0 analitico


Giocatori disposti sulla linea di fondo campo con il pallone. Fanno autopassaggio in avanti poi fanno arresto a due tempi sinistro destro poi fanno una partenza incrociata facendo un solo palleggio poi di nuovo arresto sinistro-destro. L'esercizio continua così fino a metà campo poi si torna indietro facendo un arresto destra-sinistro e la partenza incrociata. Questo esercizio che sembra palloso ed inutile è invece la base per le partenze. Durante lo svolgimento bisogna curare i particolari tecnici del gesto partendo dalla posizione dei piedi e della posizione del corpo e delle mani sulla palla, poi bisogna curare le spalle che vanno leggermente in avanti per sbilanciarci e per mettere tutto il peso sul piede perno ed infine bisogna curare l'aspetto del primo palleggio lungo. Questo esercizio può essere fatto identico per la partenza omologa.

2°esercizio: 1c0 gara
Una volta appreso il gesto lo si pone sotto forma di gara per esaltare la velocità del gesto. Inizialmente si può partire da fermi per esaltare il piede perno e poi successivamente si possono inserire un autopassaggio ed un arresto iniziale. Da fermi al via bisogna fare la stessa partenza ed entrare nella porta nel minor tempo possibile. Questo esercizio serve per velocizzare il gesto tecnico quindi bisogna esaltare la competizione tra i due giocatori ma allo stesso tempo correggere gli errori tecnici. 

3°esercizio: 1c1 handicap statico
 Esercizio dedicato all'utilizzo del piede perno e del primo passo che serve per tagliare fuori il difensore. Attaccante pronto sul posto in posizione fondamentale. Il difensore sceglie che cono toccare e recuperare. L'attaccante non appena ha visto lo spazio libero da attaccare deve caricare tutto il peso sul piede perno e partire poi si gioca 1c1. In questo tipo di esercizio si possono scegliere sia di partire omologo che incrociato in base alle nostre necessità

4° esercizio: 1c1 handicap dinamico


Attaccante di lato rispetto ai coni difensore con un piede dentro all'area dei tre secondi e l'altro fuori dal gomito. Quando vuole l'attaccante fa autopassaggio dentro la porta, il difensore tocca un cono e recupera. L'attaccante deve scegliere l'arresto e la partenza giusta in base allo spazio che si ritrova. 
5°esercizio: 1c1 Handicap dinamico
1c1 dinamico da partenza: l'attaccante fa autopassaggio e il difensore recupera. Bisogna limitare il gioco ad 1/4 di campo e bisogna accentuare l'aggressività del difensore che non deve concedere il tiro sulla ricezione all'attaccante. L'attaccante deve scegliere la giusta partenza in palleggio per prendere vantaggio sul difensore. 

PROGRESSIONE PARTENZA INCROCIATA O REVERSE

Prendiamo in considerazione il rapporto che c'è tra la partenza reverse e quella incrociata. La differenza sta nello spazio che c'è tra il difensore e l'attaccante. Nel caso di una partenza incrociata ho uno spazio maggiore rispetto alla partenza reverse ed in più nella partenza reverse non è necessario che ho i piedi a canestro. Partendo dal presupposto che i giocati abbiano già imparato da un punto di vista tecnico la partenza reverse e la partenza incrociata creiamo delle situazioni nelle quali devono saperle utilizzare. 
1°ESERCIZIO: 1C1 HANDICAP



Attaccante spostato fuori dai tre punti fa autopassaggio per finire in mezzo ai due coni sfalsati. Il difensore quando l'attaccante parte con l'autopasaggio corre e tocca uno dei due coni simulando un anticipo. Se tocca il cono più esterno al campo l'attaccante ha tanto spazio quindi potrà fare una partenza omologa invece se tocca quello più mediale al campo avra poco spazio e contatto e quindi dovrà fare una partenza reverse. 

2°ESERCIZIO: 1C1 HANDICAP


Allenatore con il pallone su una mano e l'altra mano è aperta. L'attaccante corre strappa il pallone e in base al difensore se tocca la mano dell'allenatore o il cono decide che partenza compiere. 

3°ESERCIZIO: 1C1 DINAMICO

In questo tipo di esercizio il difensore deve compiere un anticipo forte per costringere la difesa ad attaccare il fondo facendo o una partenza incrociata o una partenza reverse in base allo spazio a disposizione. I tempi di gioco vengono dettati dal passaggio dell'allenatore. 

Questi esercizi possono essere riutilizzati ed adattati anche per il minibasket come ad esempio un esempio può essere: 

Giocatore davanti con il potere sceglie una porta dove andare e poi va a fare canestro, l'altro deve leggere lo spazio occupato dal compagno per andare nell'altra porta. Lo strumento che entrambi devono utilizzare è la partenza che può essere vincolata da tanti fattori. ES: devono fare entrambi lo stesso arresto, possono fare arresti diversi ma partire nello stesso modo, sono uno di fianco all'altro ecc. Questo esercizio base può essere proposto anche ai bambini piccoli perchè non ha bisogno di molte competenze. 

Quindi come al solito non è che un esercizio è la Bibbia e quindi bisogna per forza farlo senò non si migliora ma ogni allenatore deve essere capace di prendere in considerazione vari tipi di metodologie ed esercizi per poi riproporre ai propri giocatori gli esercizi più utili al loro miglioramento. 


"Programmare per crescere" Andrea Capobianco


lunedì 27 marzo 2017

PRONTI PARTENZE VIA !!


L'articolo di oggi ha lo scopo di descrivere da un punto di vista tecnico e tattico le partenze. La partenza è uno dei fondamentali poco considerati ed allenati perchè si ritiene che siano semplici e banali da insegnare e soprattutto in disuso perche a livelli alti si vedono sempre meno partenze in palleggio e sempre più partenze dal palleggio.
Le partenze sono uno dei primi fondamentali da insegnare ai ragazzi soprattutto perchè sono uno dei fondamentali che ti permettono di incominciare a lavorare su più aspetti contemporaneamente:
  • Equilibrio: i giocatori devono aver equilibrio sia sull'arresto che può essere sia ad un tempo che a due tempi. 
  • Utilizzo del piede perno: aumentare la coordinazione tra l'arresto e il piede perno di partenza in relazione al difensore. 
  • Rapidità : lavorare da un punto di vista fisico sulla rapidità del corpo per partire velocemente
  • Tecnica: Bisogna analizzare il gesto ed allenarlo pezzo per pezzo, partendo dall'utilizzo dei piedi che devono spingere il corpo in avanti poi alla posizione fondamentale fino al primo passo di partenza e dalla posizione della mano sulla palla. 
  • Tattica: con le partenze si può lavorare inizialmente sullo spazio tra attaccante e difensore cioè sulla scelta tra il tiro e la partenza oppure si può anche lavorare sulla scelta della partenza da utilizzare. 
Iniziamo ad individuare quali tipi di partenze esistono: 
  • Partenza omologa: la partenza omologa è caratterizzata dal primo palleggio e passo omologo quindi stessa mano e stesso piede ( mano destra/primo passo di destra e viceversa). Può essere effettuata sia con un arresto a chiudere sia con un arresto ad aprire solo che nel caso dell'arresto ad aprire ci deve essere un accorgimento cioè che il primo palleggio deve essere effettuato sul posto per liberare il piede perno per poi partire. I due tipi di arresti più utilizzati sono gli arresti ad un tempo e a due tempi int/est.
  • Partenza incrociata: la partenza incrociata è caratterizzata dall'utilizzo del primo palleggio e il primo passo opposto ( mano destra primo/passo sinistro e viceversa) e si può effettuare con gli arresti a chiudere ma anche con gli arresti ad aprire. Nella partenza incrociata il piede che incrocia prima spinge verso il basso per caricare e poi incrociare. Gli arresti più efficaci per la partenza incrociata sono l'arresto inter/est per incrociare sul lato opposto e esterno/int per andare verso il centro. 
  • Partenza reverse : la partenza reverse è simile alla partenza incrociata ma prima di partire si dovrà compiere un giro dorsale. L'arresto più utilizzato è quello a due tempi int/est con i piedi che non chiudono a canestro ma sono perpendicolari alla linea laterale. Un diverso tipo di partenza reverse è quella che si può effettuare in post compiendo non più un giro dorsale ma un giro frontale.
  • Partenza spagnola : la partenza spagnola è caratterizzata dal ricevere la palla con la mano più vicina al pallone e spostarla rapidamente con un cambio di mano frontale sull'altra mano.Gli arresti più efficace su questa partenza sono gli arresti ad aprire est/int.   
Incominciamo a descrivere le partenze da un punto di vesta tecnico scomponendole nei diversi fondamentali : 
  1. Arresti : la scelta dell'arresto decide il piede perno da utilizzare quindi è la base per una buona partenza. I tre aspetti da curare maggiormente sull'arresto per avere una buona partenza sono: essere piegati sull'arresto per essere poi esplosivi sia per tirare sia per palleggiare, cercare di mettere almeno il piede di spinta a canestro e ricevere il pallone abbassandosi ulteriormente andando sotto il livello del pallone passato per essere più incisivo sulla partenza. Gli arresti devono essere curati perchè un buon arresto permette un'efficace partenza, un particolare importante è mentre arriva il pallone girare i piedi a canestro ed essere già pronti con il piede di spinta per partire. 
  2. Posizione fondamentale: l'aspetto che voglio sottolineare sulla posizione fondamentale in funzione delle partenze è la posizione che assumono le mani in relazione alla partenza che vogliamo fare. In una partenza incrociata la palla deve passare da una posizione sul lato dove ricevo la palla al lato su cui voglio partire. Le mie mani devono cambiare,nel tragitto da una parte all'altra del corpo, la posizione ( se ricevo la palla a destra e voglio andare a sinistra avrò inizialmente la mano destra dietro il pallone e la mano sinistra di fianco poi dovrò cambiare rapidamente guardia portando la mano sinistra dietro il pallone e la mano destra di lato alla palla) e allo stesso modo devo avere la mano dietro al pallone per fare il palleggio il più lungo possibile. Lo stesso tipo di cambio guardia avviene quando faccio una partenza reverse invece nella partenza omologa e spagnola ci sono delle differenze. Nella partenza omologa non ho un cambio di guardia quindi le mani appena ricevono il pallone devono andare una dietro e una di lato per partire il più velocemente possibile (ricevo da destra la mia mano di destra si metterà dietro alla palla e la mia mano di sinistra si metterà di lato). Invece nella partenza spagnola ricevo la palla e non ho una presa solidare con il pallone con due mani ma utilizzerò solo una mano per spostare la palla. 
  3. Utilizzo del perno: il perno è la chiave di una buona partenza. Oltre a eliminare la possibilità di compiere infrazioni di passi è la base per prendere vantaggio con una partenza. Partiamo dall'inizio: individuato il perno che si può utilizzare la chiave per fare una partenza intensa e forte è spostare tutto il peso e baricentro sul piede che fa perno per poi spingere l'altro piede in avanti così che ho la massima spinta possibile. Un accorgimento che fa si che la partenza sia ancora più incisiva è la posizione del corpo che deve essere sbilanciata in avanti per permettere al primo passo di essere più incisivo e lungo. 
Adesso prendiamo in analisi la parte tattica e di scelta delle partenze: 
  • Le partenze incrociate servono tutte le volte che il difensore mi toglie la possibilità di attaccare il centro del campo. 
  • La partenza omologa viene utilizzata tutte le volte che il difensore mi toglie la possibilità di attaccare il fondo del campo 
  • La partenza reverse viene usata quando il difensore non mi concede il centro e ho una forte pressione anche fisica addosso
  • La partenza spagnola viene utilizzata in situazioni molto dinamiche e intense dove devo fare una partenza veloce verso il fondo del campo. Come partenza espone molto la palla al difensore quindi ci deve essere parecchio spazio può essere effettuata con passo incrociato ( butto giù la palla mano destra verso sinistra, perno sinistro e vado avanti con la gamba destra) oppure omologo ( butto giu la palla da destra a sinistra con perno destro e sposto piede sinistro). 
In questo primo articolo ho inserito una parte degli aspetti significativi tecnici e tattici per una buona partenza, nel prossimo ci sarà una parte dedicata solo agli esercizi sulle partenze in relazione alle varie età quindi continua a seguire il blog per rimanere aggiornato. 

"Allenare è investire tempo in ciò che serve" Guido Saibene 

mercoledì 15 marzo 2017

UNDER THEIR SKIN

I due libri del mese ( li potrete comprare andando nella colonna di lato e cliccando il simbolo del libro che più vi piace) riguardano la figura zen per eccellenza della NBA: Coach Phil Jackson. 
Figura pragmatica, controversa ed enigmatica nel mondo della NBA,sia per gli addetti al lavoro,sia per i propri giocatori. 
Phil Jackson riuscì a prendere e tirar fuori il meglio da tutte le sue superstar che ha allenato come Michael Jordan, Kobe Bryant, Steve Kerr e Smush Parker ma allo stesso tempo riuscì ad instaurare un buon rapporto con i "bad boy" come Ron Artest e Dennis Rodman. In ogni caso e con qualunque giocatore Phil Jackson riusciva oltre a farlo migliorare, sia da un punto di vista cestistico, sia a farlo migliorare come persona infatti erano celebri i libri sulla crescita personale che regalava durante le lunghe trasferte. Kobe Bryant in un'intervista disse di lui: "La sua forza sta nell'abilità di unire la gente, nel mettere il bene del gruppo sempre davanti a quello del singolo". 
Ecco un estratto del suo libro " Più di un gioco": " (Riferendosi all'Ottavo Nobile sentiero che Budda predicava) Il sesto, il settimo e l'ottavo principio (Giusto sforzo, giusta pienezza mentale e giusta concentrazione) sono abbastanza scontati, in particolare con riferimento al basket: il giusto sforzo ha a che fare con l'altruismo e con il lavoro al servizio della squadra. La giusta pienezza mentale significa giocare con precisione, fare i passaggi giusti, i tagli corretti e così via. La giusta concentrazione riguarda l'importanza di focalizzare, quella particolare qualità che dà a un giocatore la capacità di immergersi nel flusso della partita."
La grandezza di un allenatore come Phil Jackson va oltre l'aver vinto 11 titoli ed essere stato un grande giocatore, ma risiede nel fatto di aver compreso e aiutato a migliorare prima come uomini e poi come giocatori i suoi atleti come nessun altro prima di lui (come affermavo nell'articolo di settimana scorsa http://allenatorevincente.blogspot.it/2017/03/la-pallacanestro-e-solo-tecnica-tattica.html il ruolo dell'allenatore va oltre quello della pura conoscenza di tecnica e tattica). Il famoso Triangle Offense è solamente un sistema di gioco che permette la piena armonia del team e l'esaltazione della collaborazione di tutti i giocatori per un fine comune: la vittoria della squadra.

“Non abbandonare il cammino – non arrenderti. Rialzati sempre, non importa quanto dura sia la caduta e quanto spesso tu cada. Si tratta solo di quante volte sei disposto a rialzarti per tentare un’altra volta.” Phil Jackson

lunedì 6 marzo 2017

LA PALLACANESTRO È SOLO TECNICA, TATTICA E PREPARAZIONE FISICA ??

Cosa significa allenare?? Molti superficialmente pensano che per allenare basta aver giocato e conoscere aspetti di tecnica e tattica. Nell' articolo di oggi si prenderà in considerazione alcune citazioni di grandi allenatori di qualsiasi sport per comprendere meglio cosa significa lavorare con persone e non oggetti.
“ Allenare significa confrontarsi con una serie infinita di sfide: la maggior parte di esse ha che vedere con la fragilità dell’essere umano” Alex Ferguson
La fragilità è un equilibrio emozionale che si può rompere improvvisamente. Si possono rompere non solo quelle che sono le nostre emozioni e le nostre ragioni di vita, le speranze e le nostre inquietudini, le nostre tristezze e i nostri slanci del cuore, ma anche le nostre parole che non sanno consolare e ridare speranza al dolore. Molto spesso all’ interno del rettangolo di gioco assistiamo alla fragilità dei nostri giocatori: un infortunio, una sconfitta pesante, le continue cazziate da parte dell’allenatore portano i nostri giocatore piano piano a perdere le loro certezze aumentano la loro fragilità. L’allenatore deve essere capace di eliminare il più possibile questa fragilità nei propri giocatori, accollandosi le colpe (quando serve), continuando a motivarli positivamente e soprattutto dandogli sicurezza. Più i nostri giocatori ci vedono come una guida più saranno forti. Da questa analisi evince che l’allenatore non deve essere fragile ma non è così. Come tutti gli esseri umani anche gli allenatori sono fragili ma allora come si ad essere dei punti di forza per i propri giocatori se si è fragili?? Per essere forti l’allenatore deve essere consapevole di sé senza dare colpe a terzi ma continuando ad analizzarsi costantemente. La consapevolezza di sé arriva da sapere quali sono i propri limiti, quali sono i propri punti di forza, sapersi autocriticare costruttivamente ed ammettere dove si ha delle carenze per poi migliorarsi.
“Una volta battuti i propri limiti, si può cominciare ad avere una mentalità vincente, e a battere le squadre e le difficoltà. Cosa succede se non ci si riesce? Non riuscire a vincere la difficoltà porta alla “cultura degli alibi”, cioè il tentativo di attribuire un nostro fallimento a qualcosa che non dipende da noi.” Julio Velasco
Che cos'è un alibi ??
Un alibi è l'incapacità di fare una cosa dando come motivazione non il fatto che io non ci riesca ma colpevolizzando un qualcosa che non posso modificare. La sconfitta non è data dal fatto che io sono stato incapace di vincere perchè non sono stato il più bravo ma perchè ce qualcosa di più grande di me che non me l ha fatta vincere. La cultura degli alibi elimina il lavoro, il sudore e il sacrificio perchè chi vince non viene mai considerato più forte perchè si è sbattuto in palestra ma perchè sono più alti, più veloci, perchè hanno l'arbitro a favore, perchè il pallone era sgonfio ecc. Gli alibi danno un senso di forza e sicurezza immediata ma sgretolano il lavoro che si fa in palestra tutti i giorni.
“No si può decidere come e quando perdere, però si può decidere come reagire per vincere la prossima volta.” Pat Riley
Gli allenamenti più difficili da fare sono quelli dopo una sconfitta pesante. Non tutte le partite durante l'arco della stagione sono uguali ci sono certe che pesano da un punto di vista emozionale. Ci sono partite che lasciano un segno, non tanto sulla palle ma nel cuore e nulla lascia un solco più profondo delle sconfitte. In questi allenamenti l'allenatore deve essere per prima cosa un motivatore e non un "distruttore" cioè deve analizzare criticamente la partita ma deve ricordare ai propri giocatori quali sono gli obiettivi che si stanno perseguendo nella stagione e nel caso in cui non ci siano,  deve essere in grado di crearne dei nuovi per dare ai propri giocatori una meta che li faccia metabolizzare la sconfitta e li faccia concentrare sui propri obiettivi. 

In questo articolo sono stati presi in considerazione dei semplici argomenti di gestione del gruppo ma il vero messaggio che si vuole mandare è quello che prima di tutto si allenano persone e che il lato umano bisogna allenarlo come ogni altra parte del gioco. Nessuno nasce con una mentalità da vincente ma bisogna crearla giorno dopo giorno.
“Pallone entra quando Dio vuole.”Boskov

mercoledì 22 febbraio 2017

GIOCO DI POTERE: SEMPLICE MODA O VALIDA METODOLOGIA ??


Negli ultimi anni c’è una forte critica da parte degli allenatori di basket verso gli istruttori di minibasket per il modello esposto dal settore squadre nazionali che promuove una metodologia con alla base il gioco di potere. La maggior critica che viene sostenuta a questo tipo di modello è quello secondo cui porti i giocatori usciti dal minibasket a non saper utilizzare i fondamentali nelle situazioni più semplici di gioco.

Il modello minibasket proposto ha come obiettivo l'utilizzo degli schemi motori e delle capacità senso-percettive in funzione dei fondamentali. La metodologia che il settore minibasket ha proposto viene poi nell'atto pratico realizzata tramite una tipologia di esercizio chiamato gioco di potere.Il gioco di potere è una tipologia di esercizio nel quale un giocatore ha il “potere” cioè ha un vantaggio rispetto agli altri compagni. Il vantaggio può essere dato da un po' schema motorio che il giocatore deve applicare o dall’utilizzo di un fondamentale specifico o da un vantaggio di spazio/tempo.
L’esercizio finisce quando un giocatore compie una determinata azione prestabilita (canestro,entrare in una porta, battere 5 ecc) prima dei suoi avversari.
Analizziamo i pro e i contro di questa tipologia di esercizio.
Pro:
Aumenta la capacità, di chi ha il potere, di mantenere il vantaggio in campo
Velocizza l’utilizzo di determinati gesti tecnici e motori perché bisogna raggiungere un determinato obiettivo nel minor tempo possibile.
Focalizzarsi su di un obiettivo e cercare di raggiungerlo nel minor tempo possibile (Es: il primo che segna conquista il potere. Il giocatore che ha il poter deve, nel minor tempo possibile, focalizzarsi sul fare canestro)
Reagire ad un determinato gesto tecnico o motorio e cercare di battere l'avversario per guadagnare il potere
Attenzione da parte di chi è primo in fila per capire chi conquista il potere

Contro:
Imprecisione nei dettagli tecnici se non si ha già la padronanza
Rifiuto di giocare e di competere da parte del giocatore senza potere quando l’altro ha già un consistente vantaggio.
Incapacità di capire qual è l obiettivo primario
Disattenzione da parte di chi non deve entrare immediatamente

Abbiamo analizzato i pro e i contro dell utilizzo dei giochi di potere e possiamo affermare che il gioco di potere per essere efficace deve aver:
1. Un obiettivo ben definito e chiaro da parte dei giocatori e raggiunto questo obiettivo il gioco deve terminare
2. Deve far utilizzare i fondamentali già consolidati per l’annata perché senò si trascurano all’interno dell’esercizio
3. Deve essere il più competitivo possibile per dare ugual possibilità a tutti

Analizzando molte proposte offerte dal settore squadre nazionali a livello giovanile si nota come molti esercizi possono essere simili ai giochi di potere perchè il concetto che sta alla base è quello di azione e reazione.Un esempio possono i due esercizi descritti nell'articolo precedente.
http://allenatorevincente.blogspot.it/2017/02/blocchi-chi-blocchi-come-blocchi-quando.html
Nei due esercizi chi comanda è il difensore che presenta una lettura all'attaccante il quale deve decidere che fondamentale utilizzare per mantenere il vantaggio.

Una delle critiche che arriva da un illustre membro del mondo del minibasket è quella di Maurizio Mondoni ( uno dei padri del minibasket in italia) il quale nell' articolo del suo blog ("Il minibasket di Maurizio Mondoni) afferma: " L'uso del potere coinvolge due persone: una detiene il potere e l'altra reagisce. Non si può pensare che i giochi di potere per i bambini siano "il massimo", a volte sono deleteri e diseducativi perchè, a volte, chi non ha il potere cerca di disattendere alle regole del gioco (parte prima di una gara,imbroglia per vincere, vuole vincere sempre e comunque.)"

Riassumendo il gioco di potere è una semplice tipologia di esercizio per mantenere un vantaggio tramite l’utilizzo di uno o più fondamentali. L’unico problema che si presenta come in tutte le metodologie non è che tipo di esercizio che si propone ma è come viene proposto al giocatore e che obiettivi sottende.Ricordiamoci che più un esercizio è simile ad una situazione reale di partita e più sarà funzionale al gioco.

“Può darsi che tu non ci creda, ma io passo ore a perfezionare qualunque cosa che faccio.” (Bruce Lee)

lunedì 13 febbraio 2017

BLOCCHI CHI ?? BLOCCHI COME ?? BLOCCHI QUANDO ??


Una domanda che tutti gli allenatori si fanno e su cui si fanno delle clamorose pippe mentali è: quando incomincio a mettere i blocchi all’interno della mia squadra ??
Molto spesso gli allenatori inseriscono i blocchi sulla palla o lontano dalla palla solo per speculare sulle carenze fisiche e tecniche degli avversari senza pensare alla crescita del giocatore ma allo stesso tempo ci sono allenatori che inseriscono troppo tardi i blocchi facendo i puristi senza capire che il livello in cui giocano i propri giocatori necessita di utilizzare i blocchi. 
Questo articolo ha lo scopo di darti delle linee guida e dei suggerimenti per farti comprendere al meglio quando e perché dovresti inserire all'interno della tua squadra il fondamentale del blocco.
Da poco è finito il clinic settore giovanile del centro-nord all interno del quale il primo relatore, coach Antonio Bocchino, ha dato degli interessanti spunti per chiarire questa problematica di programmazione :
Il suo intervento all interno del clinic si è soffermato su due idee principali:
Le collaborazioni con i blocchi sono una diretta prosecuzione dell 1c0 senza palla.
Inserisco all' interno della mia squadra i blocchi quando i miei giocatori sanno giocare 1c1 senza palla e quando il livello in cui competo non mi permette di prendere vantaggio giocando 1c1 senza palla

Antonio Bocchino si è soffermato su diverse situazioni di gioco:
La progressione didattica che ha proposto è quella di partire da una situazione di 1c1 handicap o 1c0 per poi arrivare ad analizzare le situazioni con i blocchi.

Nel primo esercizio ( nel diagramma è quello in alto) c'è un giocatore con la palla in punta e una coppia attaccante e difensore in ala. Il difensore tocca uno dei due coni e l'attaccante sceglie tramite un cambio di direzione e velocità lo spazio da utilizzare per poi giocare contro il recupero del difensore. Il secondo esercizio ( nel diagramma è quello in basso) è simile al precedente l'unica cosa che cambia è che c'è un assistente in area in corrispondenza dello smile. L'assistente può decidere se stare in quella posizione o uscire dal campo. Se l'assistente è in area l'attaccante deve decidere in base allo spazio se giocare un taglio in allontanamento ( nel caso in cui il difensori dia il fondo all'attaccante) oppure fare arresto e tiro ( nel caso in cui il difensore consenta il centro all'attaccante).

Questo esercizio è propedeutico alle scelte che avvengono quando si utilizzano i blocchi solo che se prima un giocatore non acquisisce la capacità di giocare 1c1 utilizzando queste competenze non riuscirà ad utilizzare un blocco perchè è una situazione più complessa dove ho meno spazio di gioco e meno tempo per reagire.



Questi tipi di letture di 1c1 senza palla si possono vedere in una situazione come un blocco verticale come evidenzia il diagramma.

Nel primo caso ( nel diagramma in alto a sinistra) il difensore insegue e quindi lo spazio utile da usare è andare verso il gomito per fare un ricciolo alto perchè ci sarà il difensore del bloccante che mi impedirà la ricezione vicino a canestro . A questo punto devo per forza giocare arresto e tiro perchè ci sarà il recupero del difensore del bloccato.
Nel secondo caso ( nel diagramma in alto a destra) il difensore sceglie di passare in quarta e quindi lo spazio giusto da usare è quello di andare verso la palla in posizione di ala per poi cambiare direzione e giocare un taglio in allontanamento per andare in angolo per aumentare la distanza tra attaccante e difensore.
Nel terzo caso ( nel diagramma è quello in basso) il difensore si scontra sul blocco quindi l'attaccante può uscire per ricevere in ala.


Riprendendo la famosa domanda : quando posso insegnare i blocchi alla mia squadra ??
Non c'è una risposta che vada bene per tutti ma ci sono dei suggerimenti che ti posso dare.
1) Prima di insegnare i blocchi i tuoi giocatori devono saper giocare 1c0 senza palla in tutte le situazioni.
2) Insegnare i blocchi come diretta prosecuzioni dell'1c0 e quindi come un'esaltazione dei fondamentali senza palla.
3) Valuta il livello. Se la tua squadra non riesce a prendere vantaggio senza palla sia utilizzando i contatti sia cambiando direzione e velocità allora è il momento per inserire dei blocchi. Non prenderti delle scuse ma valuta bene se la tua squadra sta giocando al meglio senza palla.
4) Ricordati che i blocchi sono collaborazioni a due quindi nell'articolo si è parlato solo del bloccato ma si dovrà anche analizzare il bloccante


" Gli errori sono i nostri compagni per diventare più forti" Andrea Capobianco



giovedì 2 febbraio 2017

UNA RIMESSA PENSATA





Un grande allenatore ad una riunione alla domanda su quali principi si basano le sue rimesse rispose: per me le rimesse servono per rimettere la palla in campo.
Durante un’amichevole lo stesso allenatore sotto di due a 1.05 secondi disegnò la rimessa disegnata qui a lato e comodamente il suo giocatore segnò schiacciando a due mani.


Ecco credo allora che la sua frase dovesse essere interpretata così: le rimesse servono a rimettere la palla in campo ma se posso creare un vantaggio è molto meglio.


Ho diviso le rimesse in 4 categorie:
Rimesse laterali nella metà campo difensiva, rimesse laterali nella metà campo offensiva, rimesse dal fondo nella metà campo offensiva e rimesse da fondo nella metà campo difensiva.
Questa classificazione tiene conto della metà campo in cui si trova una rimessa e quindi dello spazio che c'è ma non tiene conto del tempo che rimane. Molto spesso bisogna pensare a rimesse che oltre che rimettere la palla in campo siano efficaci nell'immediato perchè c'è poco tempo sul cronometro. 
Classifico le rimesse in base al tempo considerando se rimettendo la palla in campo ho la possibilità di giocare un gioco organizzato, una sola situazioni o devo tirare direttamente dalla rimessa.

A livello giovanile spesso una buona rimessa ti consente di prendere un vantaggio ma allo stesso tempo non deve essere speculativo rispetto alle capacità dell’avversario ma bensì deve essere educativo e formativo.

I fondamentali che si esaltano sulle rimesse sono quelli del gioco senza palla. La progressione che possiamo fare è: a livello esordienti si può incominciare a lavorare senza palla con l’unica idea di lavorare negli spazi cambiando velocità. A livello u13 si può incominciare a lavorare esaltando i cambi di direzione e velocità immettendo anche l’autoblocco. In u14 bisogna esaltare tutti i fondamentali senza palla dando maggior peso anche a giri dorsali e frontali ma si può anche incominciare a lavorare su situazioni con un blocco ( l’importante è non lavorarci in allenamento ma buttarlo dentro secondo le esigenze che ha la squadra in partita e solo quando si avrà la necessità di lavorarci si farà più specificamente in settimana). Da U15 in su si incominciano a creare situazioni soprattutto nella metà campo offensiva per fare entrare la squadra subito dopo alla rimessa in situazioni prestabilite ( 4 fuori e 1 dentro, 5 fuori, 1-4, Flex ecc) per tirare subito o per iniziare un gioco offensivo.

C'è un articolo del regolamento che è molto utile quando la squadra che difende pressa o per sorprenderla. L'articolo afferma:" Il giocatore che effettua la rimessa può muoversi lateralmente e/o indietro e la palla può essere passata tra compagni di squadra che si trovano sulla o dietro la linea di fondo ma il conteggio dei 5 secondi inizia dal momento in cui la palla è a disposizione del primo giocatore fuori campo".  


Ogni allenatore può ideare la sua rimessa in base alle caratteristiche della sua squadra e alle situazioni che vuole affrontare, di seguito ti illustrerò alcuni tipi di rimesse e in che contesto le utilizzo.  



Rimessa laterale a metà campo 




Elevator screen 

La situazione di elevator screen o blocco a cancello è molto interessante ed utile per creare vantaggi per un tiro immediato da tre punti. Il fondamentale che presuppone è una buona posizione e angolo di blocco da parte dei due bloccanti e un buona collaborazione di timing tra chi sfrutta il blocco e chi lo porta. 













Rimessa con blocchi split 
Questo tipo di rimessa può creare un isolamento per il lungo (5) oppure creare una linea di passaggio con il blocco split tra 1 e 2. Molto interessante l'utilizzo del blocco su chi fa la rimessa. 



















Rimessa senza blocchi
Una delle rimesse piu classiche senza palla è denominata "linea", tipo di rimessa dove tutti i giocatori senza palla si posizionano in linea per poi giocare negli spazi. In questa rimessa ci sono tante varianti : si può giocare dai e vai con quello che fa la rimessa, creare una specie di blocco tra il primo e il secondo di linea. Dove il primo gira dietro al secondo. Si può creare un elevator screen con  il primo che gira dietro e passa tra il blocco creato dal secondo e dal terzo. Infine si può creare anche una situazione dove tutti i 4 giocatori partono vicini e il primo giocatore gira intorno a tutti per ricevere poi un passaggio skipp






Rimessa fondo campo in attacco 






Elevator screen + backdoor isolamento 1/4
Come sempre si può elaborare rimesse con particolari situazioni. in questo caso abbiamo un elevator screen da un lato per l'uscita di un tiratore e il backdoor sull'altro lato per creare l'isolamento in  1/4 di campo/




















Rimessa quadrato
Si può effettuare sia con i blocchi sia senza i blocchi. L'importante è che si utilizzino gli spazi e soprattutto un fondamentale che si esalta molto in questa situazione è l'autoblocco per ricevere la palla. Allo stesso modo si può creare una situazione con un blocco diagonale oppure un blocco elevator per mandare in angolo 4









Rimesse dal fondo in difesa 




La prima rimessa che ti voglio far vedere è quella che utilizzo contro i raddoppi a tutto campo. Come regole utilizzo il fatto di non mettere giù il pallone ma utilizzare maggiormente i passaggi e il fatto di avere sempre un compagno di lato e uno dietro. In questa situazione utilizzo la boa che va a prendere il pallone in posizione centrale per far giocare i due giocatori 1-2 backdoor verso canestro




















L'ultima rimessa che ti voglio mostrare è per avere una rimessa veloce da tiro libero. Questo tipo di rimessa è utile quando si ha poco tempo per realizzare. Si basa sul principio di fare tagliafuori o comunque di prendere il rimbalzo anche se la palla entra e di far entrare il pallone in gioco nel minor tempo possibile.


















In conclusione, le rimesse sono una parte del gioco quindi devono essere pensate e preparate in base alle caratteristiche della propria squadra come tutte le parti del gioco. Abbiamo visto che si possono utilizzare per un tiro veloce o per iniziare un gioco organizzato o addirittura per tirare dalla rimessa.


"Sii veloce senza fretta."

(John Wooden)